venerdì 23 maggio 2008

PER IL BENE COMUNE


Ammetto che sono un po' spaventata....sentir parlare i telegiornali di esercito usato contro i cittadini, di Segreto di Stato imposto sui siti dove esistono inceneritori, di progetti per costruire nuove centrali nucleari....sembra il circo della follia!
Eppure sta succedendo veramente!
E chi con il voto del 13 e 14 aprile ha permesso che questo accadesse, a questo punto non si lamenti.
Oppure...ne prenda coscienza pienamente e decida di aiutare quei cittadini che si sono opposti e che continuano a farlo, nel tentativo di contrastare la dittatura che si é instaurata con il beneplacito di tutte le forze politiche.
La lista civica nazionale "Per il Bene Comune", si era presentata alle ultime elezioni rappresentando veramente le istanze e i diritti di noi cittadini qualunque, il nostro diritto alla salute, alla giustizia, ad una informazione libera, in definitiva alla DEMOCRAZIA.
Purtroppo, il tempo non é stato sufficiente per poter far conoscere queste persone a tutti, e poter raggiungere un risultato incisivo sull' elettorato.
Ma stiamo continuando a seminare, a informare, a conoscerci e a farci conoscere, a proporre alternative costruttive e FATTIBILI da subito per iniziare a risolvere i problemi che si sono creati grazie ad una classe politica che pensa solo ad aumentare il proprio potere e il proprio portafogli alle spalle dei cittadini.
Certo, ora sarà più difficile. Ma non ci fermeremo.
Chiudete gli occhi, pensate a quello che vorreste fosse il futuro vostro e dei vostri figli.
Ora riaprite gli occhi, spegnete la televisione, rimboccatevi le maniche e...... iniziate a lottare con noi!


http://http//movement.meetup.com/60/boards/


Vday

martedì 20 maggio 2008

FORZA, BRAVA GENTE!


Per fortuna di brava gente ce n'é ancora tanta!
Associazioni, gruppi di cittadini, liste civiche che si battono ogni giorno contro le assurdità che ci vengono imposte da chi sembra che ormai viva in un mondo parallelo: politici, gruppi di potere, banche, gruppi finanziari.
Questi ultimi danno l'impressione di essere ormai degli "organismi" con vita propria, dei "blob" che fagocitano le singole persone, "o stai con noi o non hai diritto di esistere, sei zero". Ma all'interno di questi mega-magmi, non ci sono forse persone con figli, mogli, parenti, nipoti? Possibile che per loro i vari Berlusconi, Fini, Gasparri, Veltroni, non vogliano un futuro senza inutili tumori, senza prevaricazioni nello studio e nel lavoro, in un ambiente vivibile per tutti?
Ecco, a mio parere, la missione della "brava gente". Dobbiamo, attraverso l'informazione a tutti i livelli, la divulgazione di esperienze portate avanti da queste persone impegnate , raggiungere il maggior numero di persone, forse anche, non si sa mai, il figlio del politico che ha appena votato per il finanziamneto di nuovi inceneritori o centrali a carbone, che dirà al padre: "ma non lo sai che....".
Comunque, oggi segnalo un articolo apparso sul blog della lista civica nazionale Per il Bene Comune, "IL CARBONE PULITO NON ESISTE",che riguarda l' intenzione di allestire una centrale a carbone a Tarquinia. Molti cittadini hanno organizzato un evento per il 24 Maggio h. 9,00 per bloccare questa decisione assurda.
Per il Bene Comune: Il "Carbone pulito" non esiste#links#links#links

domenica 18 maggio 2008

IL FUTURO IN CENERE

Il primo shock é stato scoprire che i termovalorizzatori non esistono, il secondo rendermi conto che tutta l'informazione che passa in televisione o sui giornali é manovrata dai gruppi di potere che hanno in mano milioni di Euro e il futuro dei nostri figli.

Una volta superata l'incredulità, lo sgomento ,la rabbia, alla fine ho deciso che non avrei voluto un domani, sentirmi rinfacciare da mia figlia: "mamma, tu sapevi, perché non hai detto niente?"

Così ho iniziato a documentarmi, a cercare su internet e ad approfondire su altri blog.

In Italia si sta portando avanti una politica suicida che mira a riempire le tasche delle grandi aziende proprietarie di inceneritori, diffondendoli a macchia d'olio sul territorio, incuranti degli effetti altamente nocivi sulla salute della gente che ormai sono ampiamente documentati.

Il tutto facendoci credere che sia l'unico mezzo possibile per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti.

Riporto qui un articolo della Dott.ssa Gentilini, oncologa, che riferisce i risultati di uno studio appena concluso in Francia sugli effetti degli inceneritori sulla salute.


Morire d'incenerimento in Francia

Scritto da Patrizia Gentilini
lunedì 05 maggio 2008
Il 2 aprile u.s.
http://www.cniid.org/espace_mailing/cp_20080402.htm sono stati resi noti i risultati definitivi della ricerca condotta da La Veille Sanitarie in Francia nelle popolazioni residenti in prossimità di impianti di incenerimento. I risultati preliminari erano stati presentati nel novembre 2006 ed avevano riguardato 135.567 casi di cancro insorti nel periodo 1990-1999 su una popolazione di circa 2.5 milioni di persone residente in prossimità di 16 inceneritori di rifiuti urbani attivi tra il 1972 ed il 1990. Lo studio aveva considerato l’esposizione a diossine valutate in diversi percentuali, trovando un aumento del rischio coerente col crescere dell’esposizione; in particolare nelle aree più esposte l’ aumento del rischio era: sarcomi + 12.9% in entrambi i sessi, linfomi non Hodgkin + 8.4% , cancro al fegato +9.7 %, cancro alla mammella +6.9%, tutti i cancri nelle donne +4%. Orbene, le preoccupazione già a suo tempo emerse dai risultati preliminari, si sono ulteriormente rafforzate davanti ai risultati definitivi conteggiati a marzo 2008 e che evidenziano i seguenti incrementi: sarcomi + 22%, linfomi non Hodgkin + 12% in entrambi i sessi + 18% nelle femmine, cancro al fegato +16%, tutti i cancri nelle donne +6% ed ancora, dato in precedenza non rilevato, incremento del rischio di incidenza per mieloma multiplo in entrambi e sessi +16% e per i maschi addirittura + 23%.
Oltretutto, a detta degli autori, il picco non è ancora stato raggiunto! Ricordiamo che anche lo studio condotto sulla popolazione di un quartiere di Forlì (Coriano) esposta a due impianti di incenerimento ( rifiuti urbani e ospedalieri) aveva evidenziato gravi danni per la salute specie nel sesso femminile con aumento statisticamente significativo del rischio di morte per tutte le cause e soprattutto per tutti i tumori (in particolare mammella, colon, stomaco). Lo studio di Forlì, ricordiamo, aveva valutato l’esposizione a metalli pesanti (altro inquinante tipico degli inceneritori) e non può non destare particolare attenzione il fatto che studi indipendenti, condotti con metodi diversi, abbiano comunque portato a risultati fra loro così paragonabili. La particolare suscettibilità del sesso femminile agli inquinanti emessi da questi impianti è facilmente comprensibile se si pensa, ad es., che la concentrazione di diossine nel sangue delle donne di Seveso, anche a distanza di anni, era dalle due alle tre volte superiore a quella riscontrata nei maschi, che pure erano stati esposti al medesimo evento: le caratteristiche biologiche, metaboliche, endocrine rappresentano evidentemente un fattore discriminante di particolare rilievo.
D’ altra parte è ben noto che proprio nel sesso femminile, anche nel nostro paese, si registra una crescente incidenza di cancro che, secondo i dati dell’ Associazione dei Registri Tumori Italiani (AIRTUM) presentati proprio per l’ 8 marzo 2008, è dell’ 1% annuo, indipendentemente dalla età. Tutte queste considerazioni, al pari di quelle che si fanno per la salute infantile, sono però parole al vento: nessuno se ne cura ed invece di passare dalle parole ai fatti- ovvero intraprendere azioni concrete per ridurre l’ immissione di sostanze tossiche ed inquinanti nell’ ambiente facendo Prevenzione Primaria - si continua solo ad esprimere buone intenzioni o a “ monitorare” i danni che si continuano a recare.
Da questo punto di vista la gestione dei rifiuti è a dir poco paradossale: da tempo abbiamo capito che i “rifiuti” (o meglio i “materiali post-consumo”) sono risorse, ma, se anche fossero una “malattia”, come viene costantemente propagandato, la “cura” che ci viene prospettata, ovvero il loro incenerimento, è molto peggiore del male, dal momento che ogni processo di combustione trasforma materiali di per sé inerti in composti altamente tossici e nocivi, con danni che sono oggi dettagliamente calcolabili. Sul sito
http://ec.europa.eu/research/headlines/news/article_05_10_21_en.html dell’UE è oggi possibile, inserendo alcuni parametri emissivi (NOx, SO2, PM10, VOC..) l’ altezza dei camini ecc. quantificare i danni alla salute e all’ ambiente per ciascuna fonte. Per fare un esempio, ogni anno emissioni simili a quelle dell’ inceneritore di Brescia, secondo tale software che –si badi bene- considera solo una parte degli inquinanti emessi, causerebbero una perdita economica pari a 1.480.000 Euro!
Che altro resta da dire? Il problema dei rifiuti è, in assoluto, il più semplice da risolvere, se solo si facessero scelte coraggiose e chiare: dalla raccolta “porta a porta” al recupero effettivo dei materiali post-consumo. Ma fino a che rimangono i cassonetti stradali, che altro non sono che mini discariche all’ aperto, e fino a che lo stesso gestore gestisce sia la raccolta differenziata che l’ incenerimento e guadagna tanto più brucia, rivendendo a prezzo triplicato la poca energia prodotta, come sperare che si inverta la rotta? Solo la nostra follia può pensare che sia vantaggioso incenerire carta, legno, plastica…preziose materie che poi dobbiamo produrre ex.novo abbattendo alberi od estraendo petrolio.
Allo stato attuale il 98.2% di tutti i rifiuti urbani può essere recuperato come materia, e, per chi ancora non lo sapesse, anche i materiali poli-accoppiati e gli stessi pannoloni diventano – tramite processi di estrusione, senza formazione di alcun inquinante - sabbia sintetica utilizzata in edilizia o per manufatti plastici. In pratica il “secco non riciclabile” che prima andava alla discarica o all’ incenerimento ad un costo medio di 120 Euro a ton, viene venduto al prezzo di 80 Euro a ton sotto forma di sabbia sintetica! Non è utopia, non succede chissà dove, succede nel nostro paese, per la precisione presso ad es. il Centro Riciclo di Vedelago (TV). Qui, senza sovvenzioni pubbliche, si sono creati posti di lavoro stabili e sicuri, senza nocività né per i lavoratori né per l’ambiente. Impianti simili si possono realizzare ovunque in pochi mesi e con investimenti che sono almeno un decimo inferiori rispetto a quelli necessari per realizzare un inceneritore che tratti la stessa quantità di materiali e, fortunatamente, in diverse parti del nostro paese amministratori accorti hanno già imboccato questa strada virtuosa. Se dunque è possibile evitare queste inutili e costose fabbriche di veleni senza il ricatto occupazionale, ma anzi creando lavoro e ricchezza, è facile capire perché non solo cittadini e comitati si sono mobilitati, ma anche centinaia di migliaia di medici in Europa - dal Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici Francese, ai Medici Irlandesi, alla Federazione degli Ordini dell’ Emilia Romagna - sono scesi in campo per chiedere una moratoria sulla loro costruzione.
Ma ancora una volta, proprio all’ interno del mondo scientifico e medico, le voci indipendenti dai grossi poteri economici/finanziari faticano a farsi ascoltare. Quante sofferenze e quanti morti ancora saranno necessari perché finalmente si aprano gli occhi ed i rifiuti cessino di essere risorse solo per chi, incenerendoli, accede, in un mercato drogato, ai vergognosi incentivi che solo l’ Italia riconosce ai “fuochisti” di turno?
Patrizia Gentilini
Portavoce per l’ Emilia Romagna del Coordinamento Nazionale dei Medici per l’ Ambiente e la Salute


DA BRIVIDO, VERO?

sabato 17 maggio 2008

COSA CI FACCIO, IO QUI?


Ebbene, non lo so ancora, ma voglio cercare di scoprirlo......

Cosa mi ha spinto,alla mia età, con famiglia, lavoro, animali, chili di troppo (ahimé) al seguito a mettere in piedi 'sto blog,che fino a ieri nemmeno sapevo cos'era,...cosa voglio ottenere?


La verità é che mi sono resa conto da poco che ormai la vita della maggior parte delle persone e incanalata su binari che ci hanno costruito gli altri, facendoci credere che sono la scelta giusta per noi: il lavoro di successo o quantomeno ben retribuito, la casa, le vacanze, i telefonini, il computer...ecc. Tutto purché evitiamo di farci domande su cosa troveremo dopodomani in fondo a questa via, cosa lasceremo ai nostri figli in termini di vita sostenibile e di società...o più semplicemente ci fanno vedere quello che noi preferiamo vedere e ci fanno ignorare quello che noi in fondo abbiamo paura di conoscere.


Ho deciso di aprire gli occhi anche se la luce forte fa male, ho deciso di farmi domande,anche se a volte le risposte sono tremende, ho deciso di fare qualcosa per il futuro di mia figlia, anche se spesso mi sento utopica e rompiscatole.

Non so ancora se riuscirò a fare qualcosa di utile, ma voglio iniziare da piccole cose che spero potranno dare spunti, creare interesse, risultare utili o anche solo far nascere un sorriso.
Benvenuto a chi vorrà farmi compagnia e condividere con me parte del suo cammino.