martedì 30 settembre 2008

PERCHE' DI DIO NON VUOLE LA PACE?



Dal blog di "Per il bene comune"
La Bandiera della Pace e l'assessore disinformato
di Mao Valpiana
L'assessore comunale di Verona Di Dio non vuole vedere le bandiere della pace in Piazza Brà. Nemmeno se a issarle sono persone al di sopra di ogni sospetto come i padri missionari comboniani, che insieme al Centro Missionario Diocesano hanno preparato la "Carovana della pace", di passaggio a Verona. Per l'assessore quelle sono bandiere sovversive. Certamente è male informato. Forse conviene ricordagli la vera storia di quel vessillo.
La prima bandiera della pace con i colori dell'arcobaleno, in Italia, fu cucita a mano con pezze che c'erano in casa alla vigilia della prima marcia Perugia-Assisi il 24 settembre 1961. Aldo Capitini, filosofo, fondatore del Movimento Nonviolento e ideatore della prima grande marcia pacifista, voleva un simbolo per la pace, ma tutte le altre bandiere significavano già qualcosa. Quella contro la guerra secondo lui doveva avere tutti i colori dell'internazionale dei popoli, tutti i colori del mondo. Fu una bimba che allora aveva 12 anni, Francesca Siciliani, figlia del noto maestro musicale, a cucire quella prima bandiera, ancor oggi conservata a Todi, nella casa di Lanfranco Mencaroni, amico e compagno di Capitini. "Le bandiere hanno il colore dell'arcobaleno, ma il richiamo alla natura ha un significato: l'arcobaleno questa volta lo vogliamo prima della tempesta, non dopo", scrisse quel giorno Gianni Rodari, uno dei trentamila pacifisti in marcia, con un esplicito riferimento al versetto della Genesi in cui Dio suggella la sua alleanza con gli uomini dopo il diluvio universale. Anche Bruno Munari, artista e designer, suggerì a Capitini di usare l'iride per la marcia Perugia-Assisi. Disse che l'archetipo della pace era l'arcobaleno, simbolo insieme di pluralità e di unità.
Aldo Capitini aveva già visto sventolare quella bandiera dai pacifisti stranieri. La vide usata da Bertrand Russell in Inghilterra per la campagna sul disarmo nucleare all'inizio del 1960. L'arcobaleno indicava la pace dopo la tempesta della seconda guerra mondiale e la speranza di un mondo senza armi nucleari. Fu così che la bandiera della pace iniziò a diffondersi in Italia. Fino ad oggi, quando un assessore del Comune di Verona decide di vietarla, inconsapevolmente insultando Capitini, Rodari, Munari, Russell.
Non prova nemmeno un po’ di vergogna il povero assessore Di Dio?
Approfondimenti: http://www.nigrizia.it/
Immagine tratta da: www.duegoccedidolcezza.blog.kataweb.it/.../arcobaleno.jpg

venerdì 26 settembre 2008

PERCHE' NON DOVREMMO CREDERCI?!

Ho deciso che voglio essere ottimista ad oltranza, fino al limite dell' incoscienza.....ho scelto!
Dal sito del Movimento per la decrescita felice:
MANIFESTO PER I GIOVANI DELLA DECRESCITA FELICE
di Gianluca Urbanelli
I Giovani della Decrescita Felice sono quelli venuti dal futuro per reincarnarsi oggi e cambiare la mentalità delle giovani generazioni. Ecco un Manifesto in 10 punti per i giovani che hanno abbastanza coraggio e vogliono cimentarsi nell’impresa della Decrescita Felice:
RICORDARE COME SI VIVEVA NEL FUTURO: nel 2030 molti spostamenti a medio-lungo raggio erano diventati inutili grazie alla Rete, le auto erano state soppiantate da un collaudato ed efficace sistema di trasporti pubblici, si mangiava meno carne e l’inquinamento dell’aria era stato risolto e così anche quello dell’acqua e dei suoli.
IMMAGINARE POSITIVAMENTE IL CAMBIAMENTO: nel 2030 la giornata tipo prevedeva una risata al mattino appena svegli, 10 minuti di stretching e 10 minuti di saluto egiziano al sole; colazione a base di centrifugati di frutta biologica e yogurt auto-prodotti in casa.
CONFRONTARSI CON LA REALTÀ DEL PASSATO E PENSARE A QUANTO DI BUONO SI PUÒ FARE: a scuola (o all’università) con qualunque mezzo veloce (bicicletta, autobus a gas, tram, metropolitana), le attività di studio o lavoro erano integrate da pause opportune per rigenerare corpo e mente. Pranzo a base vegetale, con tutta la gamma dei nutrienti, dai carboidrati ai legumi alle fibre.
RICORDARE LE VELLEITÀ E I DESIDERI TRIVIALI: per rendersi conto di quanto si era superficiali bisognava vedere foto delle mutande firmate Calvin Klein, del fumo che annebbiava il cervello, di tutti quei gadget che venivano considerati della massima importanza: cellulare ultimo modello, IPod con 32 Gb di memoria, armadi pieni di roba da sfoggiare. Ancora si fa fatica a comprendere come potessero sopravvivere i giovani dell’era passata stando appresso a tutta quella roba, impregnati di consumismo e materialismo. Per fortuna noi non ci siamo passati.

RIPETERE OGNI GIORNO I CINQUE VALORI FONDAMENTALI: SOBRIETÀ, DECRESCITA, AUTO-PRODUZIONE, SENSO DELL’EQUILIBRIO, RISPETTO PER LA NATURA: nel 2030 dalle elementari i maestri insegnavano questi concetti fondamentali, oltre alle classiche nozioni dei libri di studio. Nel corso della giornata c’erano 3 ore dedicate a: auto-produzione, coltivazione in campo aperto, attività cooperative.

RIDERE DELLE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE BASATE SULLA PAURA: fino al 2030 i governi, per tentare di prevenire i danni provocati dalla miopia dei politici, ormai conclamati e a rischio di irreversibilità, usarono campagne di sensibilizzazione basate sulla dissuasione (non fare x, non fare y), sull’ammonimento e la paura (se farai x, ti verrà y), non capendo che la loro efficacia era limitata al breve periodo. Fortunatamente ONG coraggiose, che avevano una visione precisa di quello che serviva, impostarono e realizzarono campagne che colpirono il nostro cuore, efficaci perché si basavano sulla fiducia; non un ottimismo cieco alla realtà ma la fiducia nelle nostre capacità (di immaginare il futuro, di costruirlo partendo dal presente, con spirito pragmatico, con concretezza).

DIFFONDERE IL MANIFESTO E IL SUO SPIRITO INNOVATORE: fate conoscere la Decrescita Felice a quante più persone potete; la massa critica che innescò il cambiamento di stato nella mente delle persone venne proprio da quei giovani che dissero “ho una visione e la voglio realizzare”.

DECLAMARE GLI SLOGAN DELLA DECRESCITA: Gandhi “Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo“; Ralph Waldo Emerson “Nessuno commise errore più grande nel pensare che quel che avrebbe potuto fare sarebbe stato troppo poco“.

PENSARE ALMENO 10 MINUTI AL GIORNO A COME POTER ARRICCHIRE LA PROPRIA VITA E QUELLA DEGLI ALTRI PRESERVANDO LA NATURA.

ESSERE AUTENTICI: un Grande Profeta un giorno venne da noi e ci disse “Voi, giovani, che siete il frutto delle generazioni passate e il seme di quelle future, che rappresentate per noi speranza e al contempo incertezza, cos’è per voi l’autenticità, in cosa consiste? Vi dico questo: l’autenticità non consiste nel cedere al movente negativo solo perché esso esiste. E’ naturale che vi siano in noi scopi, tendenze contrastanti: è dovuto alla molteplicità presente in ciascuno di noi. L’esistenza di una polarità, di una opposizione ci indica già che quegli aspetti di noi sono solo dei semi, delle potenzialità che possono manifestarsi o non possono; sta a noi deciderlo. La volontà è l’unico aspetto che non ha un suo contrario; infatti non volere altro non è che una volontà di non agire, di non scegliere. E’ da questo principio che dobbiamo partire per riconoscere che essa è il nucleo profondo dell’IO, la sua diretta espressione. Centrate l’identità sulla volontà e poi scegliete chi diventare, quale strada seguire“.

giovedì 18 settembre 2008

CASE E RISPARMIO ENERGETICO...UN PASSO INDIETRO.


Dal blog di Marco Boschini.

Tra i tanti annunci e proclami di questo nostro Governo del fare, si sono dimenticati di raccontare agli italiani cosa stanno combinando nel campo dell’efficienza energetica…
«E´ necessario colmare al più presto il vuoto normativo in materia di certificazione energetica degli edifici, altrimenti faremo ricorso in sede europea». Legambiente torna a chiedere al governo di recepire in maniera chiara e completa la direttiva Ue sull’etichettatura energetica in edilizia, dopo che è stato eliminato l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione al rogito e al contratto d’affitto. L’obbligo di produrre il certificato resta, nel caso dei vecchi appartamenti, a partire dal 1 luglio 2009. Quello che manca è una normativa che ne disciplini modalità e sanzioni a livello nazionale.
«Questo vuoto normativo rischia di rallentare il processo di miglioramento dell´efficienza energetica degli edifici, che oggi incide per il 40% sui consumi nazionali, dichiara Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. E´ importante che gli italiani capiscano che il certificato è ben lontano dall´essere una nuova tassa sulla casa, ma va incontro all´interesse di acquirenti e inquilini: abitare in una casa efficiente garantisce significativi risparmi di energia».
Secondo Legambiente il rischio oggi è che le Regioni non dispongano dei mezzi necessari per controllare che la certificazione venga fatta, a danno non solo dell´ambiente, ma anche e soprattutto di chi decide di comprare o affittare un appartamento.
«In molte città e Paesi la certificazione energetica ha invertito in pochi anni il trend dei consumi energetici degli edifici, prosegue Andrea Poggio. E´ eclatante il caso di Bolzano, dove l´etichetta energetica, simile a quella degli elettrodomestici, viene affissa sui portoni degli edifici: in quattro anni i consumi energetici delle nuove case si sono dimezzati».
Fonte:
www.greenreport.it

venerdì 5 settembre 2008

RICOMINCIAMO


Confesso che ho un po' bigiato....sono rientrata già da una decina di giorni, ma solo ora rendo ufficiale il ritorno alle usuali attività. In ogni caso in questo periodo di "limbo" ho cercato di mettermi a pari leggendo degli accadimenti recenti sui blog miei amici e devo dire che ne sono successe talmente tante che sono stata assalita da un certo senso di disorientamento.

Quindi per ora mi astengo ancora da commenti personali sulle dolorose attualità e segnalo l'ultimo post di Antonella Randazzo che, in fondo, mi dà una piccola speranza che ci siano ancora persone che pongono il rispetto della vita umana, soprattutto quella indifesa, davanti a tutto, pagandone, purtroppo di persona, le conseguenze: Antonella Randazzo - UN CUORE UMANO.