venerdì 31 ottobre 2008

MAMMA, ME LA FAI LA GIUSTIFICA?


Ho una figlia di 14 anni che ha iniziato il primo anno di Liceo Linguistico.
Perché questa scelta? A parte la predisposizione innata per le lingue straniere e la matematica, il ragionamento fatto, da lei, ci tengo a precisarlo, é stato: voglio studiare più cose possibili in maniera che, con la conoscenza delle lingue straniere, un domani, in caso di necessità, io possa studiare o lavorare all'estero....
E io che cerco di farle capire che se vogliamo e ci impegnamo tutti, a partire da noi per primi, possiamo trovare la maniera di migliorare le cose, cercare di preparare un futuro migliore per loro, ecc. ecc.....
E lei mi guarda con quegli occhi come per dire: ..."ma stai farneticando?"....
Poi arriva il decreto Gelmini.
Lei mi chiede informazioni, vuole capirci qualcosa, e così le stampo articoli, post dei blogger, a favore e contro, insomma cerco di darle più informazioni possibili, non mi sembra vero di poter mettere mano a tutte le mie preziose fonti per metterle al suo servizio.
Qualche giorno fa mi chiede: "mamma, se vado al corteo studentesco, mi fai la giustifica?..."
Mi sono venute le lacrime agli occhi!
Ieri mattina ho accompagnato lei e altre due sue amiche al corteo organizzato dagli studenti dei Licei di Crema, io discretamente mi sono tenuta in coda mentre me la "bevevo con gli occhi" che si teneva per mano con gli altri, urlando slogan a squarciagola...
Si é svolto tutto nella massima calma e civiltà.
Una signora ottantenne mi si é avvicinata chiedendomi cosa stessero facendo tutti quei ragazzi e quando gliel'ho spiegato, mi ha risposto: "Giusto, giusto, ...hanno ragione".
Nei miei cinque, lontani anni, di Liceo Scientifico, non ho mai partecipato a nulla del genere, non ho mai distribuito volantini, né protestato per qualcosa....erano gli anni dei paninari e si cercava di diventare quello che non si era. Non ne sono molto fiera, in effetti.
E' anche vero che in quegli anni, non c' era la Gelmini....oh Santo Cielo, devo ringraziare Mariastella per aver risvegliato il senso civico di mia figlia??!!


giovedì 23 ottobre 2008

La crisi e le soluzioni per un minimalismo economico

di Albino Bordieri.
L’economia è di tutti.Partiamo da questo semplice principio: l’economia non deve essere fatta per il benessere di pochi e non deve essere gestita e interpretata dai super esperti, nuovi sacerdoti di una religione fasulla.Tutti noi facciamo economia ogni giorno: comprando, vendendo, scambiando ciò che ci serve per vivere. Non lasciamoci impressionare da calcoli astrusi e termini tecnici. Se un sistema economico riduce la gente sul lastrico o crea la fame, questo sistema è sbagliato. E se è sbagliato dobbiamo toglierlo dalle mani di chi lo ha ridotto in questo stato pietoso. Il sistema economico è nostro e dobbiamo riprendercelo.Detto questo, e supponendo che siate d’accordo, come possiamo fare a riprenderci il sistema economico? Come possiamo tirarci fuori dalla melma dove ci hanno trascinato, facendoci promesse di ricchezze e crescita infinita?Lasciate perdere i super esperti economici, che parlavano del mercato globale e della globalizzazione promettendoci ricchezza, ora sono gli stessi che ammettono di essersi sbagliati, gli stessi che propongono a volte l’opposto di quello che dicevano prima.Deve esserci un modo, un modo semplice, che anche i non esperti possono capire. Non so se è quello giusto, ma io un metodo vorrei proporlo, una soluzione immediata basata su tre principi.
1) Pensare vicino
2) Produrre il necessario
3) Sostenere i piccoli
Mi spiego meglio:Pensare vicino. Procurarci quello che ci serve più vicino possibile. Non importare nè fare trasportare da lontano tutto quello che può essere prodotto localmente. Se anche il prezzo fosse leggermente superiore, sono comunque soldi che aumentano gli scambi locali, ricchezza che rimane vicino a noi invece che fermarsi in qualche banca lontana.Sono risorse che vanno al nostro vicino, che a sua volta avrà soldi per richiedere i nostri servizi. Tutto quello che si compra, si scambia o si dona localmente ci aiuta a sostenere la nostra comunità, i nostri amici, i nostri vicini e in definitiva noi stessi. Evitare l’inquinamento è solo uno degli aspetti, ci sono anche i vantaggi dell’occupazione locale, del conoscersi e confrontarsi localmente, dello scambio di idee e di risorse.
Produrre il necessario. I super esperti di economia, gli stessi che ci hanno ridotto in uno stato di incertezza che distrugge la nostra anima oltre che la salute, ci suggeriscono che il sistema migliore è produrre prodotti di qualità da esportare.Sbagliato. C’è bisogno di fare muovere il denaro, e per muovere il denaro bisogna produrre i beni di più ampio consumo a basso costo. I prodotti di qualità li possono comprare solo i ricchi, gli stessi che ora hanno in mano capitali medio grandi e non vogliono investirli per paura di perderli.Qual’è la causa principale di una crisi? Poche persone controllano capitali enormi, queste poche persone perdono la fiducia nei mercati e smettono di investire.Non si può far girare il mercato producendo prodotti per loro. Bisogna produrre per chi spende il 100% del suo capitale, non per chi lo tiene fermo.Quindi produrre beni essenziali, in base alle richieste della gente comune. Se la gente comune spende, o se fa baratti, o se da lavoro in cambio di merci, i grandi capitali diventano quello che sono: carta straccia. Carta che non ha un valore reale.Produrre il necessario significa cambiare i paradigmi dell’economia odierna, dove si produce prima di sapere ciò che serve, dove i costi della pubblicità sono più alti dei costi di produzione. Significa ristabilire la priorità della domanda sull’offerta. Si produce solo quello che la gente ha realmente bisogno. senza sprechi e senza grandi marchi.
Sostenere i piccoli. Riprendiamoci il nostro potere economico. Lo abbiamo dato ai grandi capitalisti, alla grande distribuzione, ai grandi marchi che in realtà non producono niente.Come abbiamo fatto? Abbiamo comprato i loro prodotti, ci fidiamo di marchi che non hanno dietro alcuna produzione propria, diamo soldi a chi ne ha già tanti.Sostenere i piccoli significa comprare direttamente dai produttori, sostenere le piccole imprese, aiutare chi produce piccole quantità.Per fare questo possiamo fare gruppi d’acquisto solidali o cooperative di consumo da una parte e cooperative di produzione e consorzi dall’altra parte.Abolire la schiavitù dai marchi, ristabilire il contatto umano con le persone che lavorano per noi, per fornirci quello che ci serve a vivere.Sostenere gli artigiani, i contadini, le piccole imprese di servizi che possono fornirci prodotti di qualità. Le grandi imprese non fanno altro che servirsi di queste stesse persone, pagandole pochissimo e rivendendo il loro lavoro a prezzi stratosferici.Aiutare ed organizzare i piccoli produttori è un’impresa difficile, ma fra un pò sarà l’unica cosa possibile per vivere dignitosamente e consentire agli altri di fare altrettanto.

giovedì 16 ottobre 2008

UTILE MISCELLANEA

Oggi segnalo alcuni post interessanti degli ultimi giorni su svariati argomenti che dovrebbero essere divulgati senza esitazione.
Tracollo banche e borsa: volete capirci qualcosa? Illuminante nella sua semplicità questo post di Marco Cedolin. Leggetelo, inorridite e prendete nota!
Governo: volete sapere cosa stanno combinando i "nostri" cari politici? Interessante l'ultimo intervento di Travaglio in "Passaparola".Leggetelo, inorridite e prendete nota!
Truffa formaggi avariati: ...sempre peggio, ecco un altro post di Marco Cedolin. Leggetelo, inorridite e prendete nota!
Alimenti animali: per chi, come me, convive con amorevole passione con un cane o un gatto (nel mio caso, entrambi), immagino sarà uno choc leggere questo post su cosa utilizzano e soprattutto come viene testato il cibo per animali dalle aziende produttrici. Leggetelo, inorridite e prendete nota!

Ok!...i post dell' orrore sono finiti! Adesso ce ne sono alcuni più positivi:

Energia: interessante questa riflessione sul futuro della distribuzione energetica che ho trovato sul sito del Movimento per la Decrescita Felice.
Energie alternative: ecco intanto cosa fanno in altre parti del mondo: dal blog di Marco Boschini.
Rifiuti: é finalmente uscito il libro curato dal Dott. Stefano Montanari " Lo stivale di Barabba", una raccolta di testimonianze che ci possono aiutare a " fare un po’ di chiarezza su di un argomento tanto controverso come quello dell’origine e del trattamento dei rifiuti. "
Universo detersivi: ho trovato una guida ecologica per un nuovo approccio nei confronti di questi prodotti sempre più costosi per l'ambiente e per le nostre tasche. E se riuscissimo a farne a meno?...
Per oggi é tutto. Spero di esser stata utile!


mercoledì 8 ottobre 2008

L'UOVO DI COLOMBO


dal blog http://www.decrescitafelice.it/ riporto questo intervento di Marco Boschini. Concordo con lui che inizitive di questo genere andrebbero fatte conoscere e diffuse in maniera capillare, perché con tutti i problemi che ci assillano ogni giorno, é pur vero, che ...qualcosa si può fare!

Che gli enti locali possano interpretare un ruolo molto importante nella politica dei cambiamenti climatici è cosa nota, almeno per i “frequentatori” dei comuni virtuosi. Infatti le responsabilità e le potenzialità delle autorità locali, soprattutto dei comuni, incidono sia sulle scelte amministrative che sui comportamenti dei cittadini.Secondo alcuni calcoli in Italia circa il 30% delle emissioni di gas, che alterano il clima, sono conseguenza di azioni e politiche locali.Le amministrazioni sono chiamate a decidere sullo sviluppo del territorio, riducendo i consumi energetici, promuovendo la produzione di energia da fonti rinnovabili, incentivando il trasporto pubblico, intervenendo nei processi industriali, organizzando la gestione dei rifiuti, influenzando positivamente lo stile di vita quotidiano dei cittadini.Comportamenti virtuosi e politiche innovative attuate dalle pubbliche amministrazioni, insieme alle imprese ed ai cittadini, possono ridurre enormemente le emissioni di CO2. Non solo.Le Amministrazioni pubbliche che riescono ad applicare politiche di riduzione delle emissioni, contribuiscono anche a far diminuire la spesa pubblica, in quanto sia l’attuazione del processo di raccolta differenziata che la realizzazione di impianti di produzione di energia alternativa portano a sicuri risparmi.C’è da rimanere quindi senza parole analizzando nel dettaglio il progetto “Sole, ambiente, risparmio”, promosso dai comuni di Olivadi, San Vito sullo Ionioe Cenadi, paesi confinanti in provincia di Catanzaro (i primi due soci dell’Associazione Comuni Virtuosi). Il nostro “Viaggio nell’Italia dei Comuni a 5 stelle” fa rotta verso Sud, in quella parte di meridione che non fa notizia, anzi che quasi quasi è meglio tacere. Il Sud delle buone notizie e degli esempi da seguire. Il Sud dei politici per bene, onesti e intelligenti e sereni.Il progetto “Sole-Ambiente-Risparmio”, proposto dai tre comuni, sensibili al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili, è nato seguendo una buona prassi del comune di Colorno (PR), che a sua volta aveva preso spunto dal Comune di Castellarano (RE), e che oggi è ripreso in diversi territori italiani.Questo progetto potremmo definirlo “l’uovo di colombo”, perchè parte da un’idea semplicissima: fare gruppo per ottenere il massimo dei vantaggi nell’installazione dei pannelli solari e del fotovoltaico.Se si pensa che oggi in Calabria si installano, in un anno, pochi impianti fotovoltaici, con questo progetto, solo nei tre comuni saranno installati oltre 300 impianti, ciò significa che l’azienda installatrice ha potuto applicare sconti altrimenti impensabili.La realizzazione dell’impianto è a costo zero. I cittadini non devono togliere un euro dalla tasca, perchè grazie ad un accordo concluso dai comuni con la Banca di Credito Cooperativo Centro Calabria di San Vito sullo Ionio, un protocollo d’intesa con il quale la banca si è impegnata a finanziare totalmente il costo e l’installazione dei pannelli applicando un tasso fisso del 5,90%, ogni cittadino è libero di regalarsi energia pulita, autoprodotta, abbattendo drasticamente la propria spesa per la bolletta energetica.Il finanziamento sarà per un massimo di 14 anni con rate semestrali, pagate mediante gli accrediti della tariffa incentivante che il GSE effettuerà durante l’anno, su un apposito conto corrente bancario che il cittadino dovrà aprire presso la banca.Con le somme che il GSE erogherà al cittadino, in base alla quantità di energia prodotta e per venti anni, l’intero costo dell’impianto sarà ammortizzato in 12-14 anni, per cui negli anni, oltre ad avere l’energia gratis, il cittadino incasserà parte della tariffa incentivante e dal dodicesimo-quattordicesimo anno in poi l’intera tariffa che ammonta a circa 600,00 euro all’anno per ogni KWp di fotovoltaico installato.Per l’installazione dei pannelli fotovoltaici è stato stipulato un protocollo d’intesa con la Azienda G.F.C. - TER, che ha proposto la migliore offerta qualità/prezzo per la realizzazione dell’impianto chiavi in mano, offrendo tra l’altro la copertura assicurativa fino a 14 anni e la manutenzione gratuita dell’impianto stesso per i primi 5 anni.La validità del progetto “Sole-Ambiente-Risparmio” è duplice: fa risparmiare denaro abbattendo il costo dell’energia elettrica e riduce le emissioni di gas serra di 1.000Kg di CO2 per ogni KWp di fotovoltaico installato. I comuni non spendono nulla e incidono sull’ambiente molto più di tante belle parole e qualche brochure patinata…