mercoledì 24 dicembre 2008

AUGURI!


Mille auguri di Felice Natale e Sereno Anno Nuovo!

lunedì 15 dicembre 2008

FORZA, OGM!


di Andrea Bertaglio, da http://www.decrescitafelice.it/
Tra le tante scelte infelici per il popolo italiano che questo governo sta portando avanti o cercando di attuare in modi più o meno leciti e coerenti, ce ne sono alcune che mettono più in apprensione di altre. La corruzione e le condanne dei nostri parlamentari, infatti, sono bazzecole in confronto a tunnel in montagne piene di amianto per linee ferroviarie che in realtà non servono, ponti giganteschi in zone sismiche o, peggio ancora, centrali nucleari, le quali produrrebbero tonnellate di scorie che rimangono radioattive per decine di migliaia di anni. In un paese, poi, in cui non si è nemmeno in grado di gestire i rifiuti “normali”, o non si vuole esserlo per portare l’opinione pubblica ad accettare una volta per tutte la truffa degli inceneritori. Al di là di queste inquietanti tematiche, ce n’è un’altra che i nostri rappresentanti (o presunti tali) non solo italiani, ma in questo caso anche europei, sono pronti ad imporci: gli alimenti geneticamente modificati. Prima che si dica che questo è un altro benevolo modo per (provare a) far crescere l’economia, o ancor peggio per sconfiggere la fame nel mondo (favola già raccontata negli anni sessanta con la “Rivoluzione verde”; e si è visto in che modo ha sconfitto la fame), è bene precisare che questo affare, che a quanto pare frutterà 700 milioni di euro solo nei primi due anni, non coinvolgerà affatto delle imprese nostrane. A spartirsi la torta saranno infatti i soliti quattro noti dell’OGM multinazionale: Monsanto, Bayer, Syngenta e la Pioneer del gruppo Dupont. In pratica uno fra i più potenti pacchetti di mischia del lobbismo mondiale (1).Stando anche a quanto ha affermato poche settimane fa Carlo Petrini in un suo articolo su Repubblica, - la Commissione europea, ignorando clamorosamente il voto del Parlamento, insieme a tutte le richieste del mondo del biologico, ha deciso che la soglia di contaminazione accidentale da Ogm tollerata, al di sotto della quale continua ad essere lecito etichettare come biologici gli alimenti contaminati, diventava quella dello 0,9 esattamente come avviene per i prodotti dell’agricoltura convenzionale. Si chiedeva, invece, che la soglia, per il biologico, fosse molto più bassa (0,1), in modo da poter continuare a garantire al consumatore la sostanziale non presenza di organismi transgenici -. Quindi - Dal 1° gennaio 2009 l’equazione biologico = non transgenico non sarà più vera. Tra le poche certezze che abbiamo - scrive giustamente il presidente di Slow Food - c’è il fatto che l’agricoltura biologica non ammette organismi geneticamente modificati. In un mondo fatto di etichette scritte in caratteri minuscoli, di difficoltà a tracciare la filiera dei prodotti che si acquistano, di origini ignorate, sempre di più sono i consumatori che dicono: compro biologico così so cosa mangio. Sembra una certezza acquisita, e invece ha una data di scadenza: il 31 dicembre prossimo.- (2)Oltre al fastidio di ricevere ancora una volta imposizioni da persone che nessuno conosce e nessuno ha votato, c’è da considerare il fatto che siamo il Paese che ha più da perdere in questa vicenda, visto che siamo i primi produttori di cibi biologici in Europa (i tedeschi ne sono invece i primi acquirenti), e visto che l’agricoltura biologica richiama nuova forza lavoro nelle campagne, svuotate da anni di agricoltura industriale e dalla conseguente chiusura di decine di migliaia di aziende agricole (3). E allora perché non posso essere libero io, cittadino italiano ed europeo che non vuole niente che sia entrato in contatto con o che sia stato “contaminato” da Ogm, di avere il mio piatto contenente solo cibi naturali? Dov’è la democrazia, se non so nemmeno chi prende decisioni su argomenti così delicati, senza ovviamente che mi abbia interpellato? E poi vorrei capire, perché qui il mio governo, sempre così attento a difendere l’italianitá e gli interessi delle nostre aziende, non fa minaccia di “veto”? Lasciando perdere per un momento gli eurocrati di Bruxelles, infatti, vorrei ricordare che, dopo la recente trovata dell’articolo 29 del piano anti-crisi e l’ennesima brutta figura per la minaccia di veto alle politiche comunitarie riguardanti le emissioni di gas serra, in cui (chiedo scusa se mi ripeto, ma più ci penso più mi sembra assurdo) il nostro governo ed i suoi amici sono andati blaterando che ciò sarebbe penalizzante per le nostre imprese, come se risparmiare energia determinasse una perdita di denaro, nessuno sta invece aprendo bocca sul fatto che con questa decisione si sta di fatto compromettendo l’attività di moltissimi piccoli produttori agricoli, come accennato, soprattutto italiani. Insomma, dove stranamente abbiamo un primato non diciamo niente se vogliono comprometterlo; dove invece avremmo modo di migliorare (leggi risparmio ed efficienza energetica, nuove opportunità di lavoro, migliori condizioni ambientali ecc), ci “ribelliamo” ponendo veti?!Se qualcuno è in grado di darmi una risposta plausibile a questi continui ed estenuanti non-sensi ed ipocrisie (tralasciando il fatto che ovviamente si vogliano agevolare i profitti delle potenti lobbies dell’energia in un caso e del biotech dall’altro), per piacere, si faccia avanti. Tralasciamo poi il lungo discorso sulle implicazioni che queste compagnie hanno sulle comunità locali e sui diritti umani. Lasciamo quindi da parte il fatto che Monsanto, per esempio, con il suo orribile “gene Terminator” (che rende sterili i semi delle piante, costringendo i contadini a ricomprare di volta in volta le sementi per il successivo raccolto) ha portato all’indebitamento ed in molti, troppi casi, al conseguente suicidio centinaia di contadini indiani (per approfondire basta leggere uno degli interessantissimi libri scritti da Vandana Shiva). Lasciamo perdere anche il fatto che sempre Monsanto é stata una delle principali finanziatrici delle campagne elettorali di George W. Bush e, quindi, delle sue dissennate politiche. Parliamo solo di cibo. Perché si dovrebbe accettare ancora una volta passivamente il fatto che per ragioni più o meno “di mercato” ci dovremo ritrovare in tavola (e in realtà già succede) “organismi” di cui non sono ancora chiari gli effetti sulla salute umana?La battaglia sembrerebbe già persa. Colossi biotech, governo, Commissione europea, tutti pro-OGM. Rimangono due possibilità: la rivolta armata (poco plausibile e poco consigliabile) o cercare da subito di darsi da fare sia per attuare un radicale boicottaggio di tutto ciò di cui non sappiamo con certezza la provenienza, sia per praticare il più possibile l’autoproduzione almeno di frutta e ortaggi. O per lo meno cercare al più presto di imparare a farlo, visto che ovviamente sono cose che non si apprendono dall’oggi al domani. Per ora si parla di mangimi (ed anche per questo sarebbe consigliabile una dieta meno “carnivora”), ma non tarderanno, visto l’andazzo, ad imporci anche prodotti “totalmente” Ogm. Anche se il rischio di contaminazione riguarda, appunto, anche ció che mangiamo adesso.Questi non sono né allarmismi né pregiudizi, ma semplice buonsenso, unito al desiderio di sapere di cosa ci si nutre, di mangiare sano e, soprattutto, di mangiare ciò che si vuole. Vale anche per chi sostiene i cibi geneticamente modificati, ci mancherebbe. Vale anche per il Professor Veronesi, che li ha ribattezzati “Organismi geneticamente migliorati” (4). Ma queste “migliorie” della biochimica hanno come già detto effetti tuttora sconosciuti sulla salute umana. Anzi, test su topi nutriti con Ogm hanno dato risultati preoccupanti, in particolare legati alla fertilità (5), mentre uno studio realizzato nel 2002 su un gruppo di persone ha dimostrato che la soia geneticamente modificata può trasferire il suo materiale genetico ai batteri del sistema digestivo, o addirittura aumentare i rischi di cancro (6). Quelli “biologici”, invece, sono da sempre il nostro nutrimento, sono ciò che ci ha permesso di sviluppare quelle doti che ora, da ingrati ed arroganti che siamo, vogliamo usare per sfidare ancora una volta la natura che ci ha creati, mascherando addirittura il tutto di una disgustosa ipocrisia (sconfiggere la fame del mondo, ridurre l’uso di acqua e pesticidi ed altre ignobili menzogne di questo tipo).Una battaglia forse già persa in partenza, dicevo, ma che in ogni caso varrà la pena combattere, anche perché contro i pezzi grossi di cui sopra, si schierano comunque agricoltori (Cia e Coldiretti), consumatori (Adiconsum e Federconsumatori), distribuzione (Legacoop, Confcooperative), molte associazioni e movimenti e soprattutto, nonostante le campagne mediatiche e di marketing, la stragrande maggioranza degli italiani e degli europei, i quali per loro fortuna sanno ancora che cosa vuol dire assaporare e nutrirsi di cibo nutriente, gustoso e sano.
Fonti:
(1): espresso.repubblica.it(2): http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=22471(3): aamTerraNuova(4): http://www.fondazioneveronesi.it/allegati/200801101043550.130307Ogm.pdf(5): http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/11/il-mais-ogm-riduce-la-fertilita-nei-topi.html(6): http://web.vita.it/news/view/28068